B. come Basta! by Marco Travaglio

B. come Basta! by Marco Travaglio

autore:Marco Travaglio [Sconosciuto]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Paper First
pubblicato: 2018-03-11T23:00:00+00:00


Processo Ruby-ter (corruzione in atti giudiziari, falsa testimonianza)

Il 17 febbraio 2015 la Procura di Milano fa perquisire le abitazioni di decine di “Olgettine” e sequestrare i loro telefonini e computer. Secondo l’accusa, Berlusconi verserebbe a ciascuna di esse almeno 2.500 euro al mese per comprare il loro silenzio sui festini ad Arcore e non – come si difende lui – per indennizzarle per il danno d’immagine provocato dal clamore dell’inchiesta. Il 30 giugno i pm notificano al Cavaliere e ad altri 33 indagati e indagate l’avviso di conclusione delle indagini: l’ex premier è accusato di corruzione giudiziaria di altrettanti testimoni, a loro volta accusate di corruzione giudiziaria e/o di falsa testimonianza. Berlusconi avrebbe versato loro, dall’inizio del 2011 (quando esplose il caso Ruby) fino a marzo del 2015, circa 10 milioni di euro in cambio del loro silenzio e delle loro bugie sulle serate ad Arcore. Tra gli imputati, anche la deputata Mariarosaria Rossi, il presidente di Medusa Cinema Carlo Rossella, il chitarrista Mariano Apicella, il piduista Danilo. Vengono invece stralciate e poi archiviate le posizioni di altri indagati a vario titolo per gli stessi reati: gli onorevoli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo, i parlamentari di Forza Italia Licia Ronzulli e Valentino Valentini, Bruno Archi, Giuseppe Estorelli (il caposcorta di Berlusconi), Francesco Magnano (il geometra di fiducia), Lorenzo Brunamonti (il cameriere di Arcore).

La sola Ruby, secondo la Procura, ricevette da Berlusconi ben 7 milioni di euro, poi investiti dalla ragazza in attività commerciali e immobili all’estero, da Dubai al Messico (dove aprì un ristorante e un pastificio con l’ex fidanzato Luca Risso, ora accusato di riciclaggio). In cambio, la marocchina «falsamente negava di aver mai avuto rapporti sessuali con Silvio Berlusconi, di aver accettato la promessa di ricevere ingentissime somme di denaro per passare per pazza, ossia per mentire nel corso dei dibattimenti» a carico di Fede, Mora e Minetti. Ma non ci sono soltanto i soldi: l’ex premier, secondo il pm Tiziana Siciliano, finanziò le Olgettine anche con l’acquisto di case, spese mediche, doni «di elevato valore economico» e «contratti di lavoro». Anche il suo menestrello privato, Mariano Apicella, ricevette 98.600 euro per «deporre il falso nei processi a carico di Berlusconi, Fede, Mora e Minetti». E così la stessa Minetti, che con Berlusconi intrattenne per mesi una relazione sentimentale.

Il 29 aprile 2016, all’udienza preliminare, il Gup Laura Marchiondelli spacchetta in processo in sei diversi filoni, per ragioni di competenza territoriale. Oltre al processo principale a Milano, dunque, il “Ruby ter” si moltiplica per sette, con altre sei udienze preliminari dinanzi ai Tribunali di Torino, Monza, Treviso, Siena, Roma e Pescara (dove risiedono alcune dei testimoni a libro paga). A Milano, Berlusconi viene rinviato a giudizio nel gennaio 2017 e il dibattimento inizierà il 7 maggio 2018, dopo le elezioni.



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